In Regione Lombardia si è parlato di Parkinson, Alzheimer e Shiatsu con il dott. Livio Claudio Bressan, neurologo dell’Ospedale Bassini di Milano.
Nel 2018 il dott. Bressan ha ricevuto il premio Rosa Camuna per i suoi successi nell’applicazione di una serie di terapie complementari ai malati di Parkinson e Alzheimer.
Definisce terapie complementari tutte quelle attività che non sono un’alternativa alla medicina tradizionale ma puntano a migliorare la qualità di vita del paziente.
Il programma del dott. Bressan propone un approccio globale alla malattia e al benessere del paziente affiancando alla medicina scientifica conoscenze provenienti da differenti discipline come la musicoterapia, l’arteterapia e lo Shiatsu.
In questa breve intervista riassume il suo programma:
Morbo di Parkinson
In Italia i malati di Parkinson sono oltre 220.000, il morbo colpisce in egual misura sia gli uomini che le donne.
E’ una malattia neurodegenerativa caratterizzata da tremore a riposo e diversi deficit motori che, con l’avanzare della malattia, portano all’immobilità.
Non è da sottovalutare il lato psichico, infatti è frequente che i malati di Parkinson soffrano anche di depressione, ansia e apatia.
Cause
Ciò che si è scoperto fino ad oggi è una degenerazione di neuroni dopaminergici della substantia nigra, una zona del mesencefalo addetta alla produzione della dopamina, un neurotrasmettitore che facilita i movimenti volontari.
Quello che ancora non è stato possibile determinare è la causa che scatena la morte di queste cellule, pertanto possiamo affermare che
Al momento, e ci aggiungo anche un purtroppo, non esiste nessuna cura in grado di guarire i malati di Parkinson.
Come descritto all’inizio dell’articolo, esistono però farmaci e terapie non farmacologiche che ritardano la comparsa di alcuni sintomi, rallentano il progredire della malattia e migliorano la qualità di vita del paziente e dei suoi familiari.
E’ proprio sulla qualità di vita del paziente che approcci complementari come lo Shiatsu vogliono agire per poter potenziare al massimo la vitalità e creare una possibile uscita all’isolamento nel quale è stata confinata la persona a causa della malattia.
Cosa può fare lo Shiatsu
L’approccio olistico dello Shiatsu si basa sul considerare il malato nella sua globalità, prendendo in considerazione i suoi ritmi, le sue emozioni e il suo vissuto.
Lo Shiatsu interviene in modo efficace sul sistema nervoso, muscolo-osteo-articolare, circolatorio ed endocrino.
Le pressioni perpendicolari e costanti portano il malato a un rilassamento generale e a una sensazione di maggior scioltezza e stabilità riducendo il dolore causato dall’irrigidimento motorio e dalle discinesie.
E’ stato riscontrato anche un miglioramento della qualità del sonno e del tono dell’umore.
All’inizio e alla fine del trattamento è fondamentale creare un dialogo con il malato per farlo sentire accolto e interrompere l’isolamento legato alla malattia.
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