Per la Medicina Tradizionale Cinese, da sempre, corpo e mente sono un’unica entità.
Anche in occidente grazie alla scoperta degli ormoni proteici prodotti dal cervello, i premi Nobel per la medicina, Roger Guillemin e Andrei Schally hanno fornito un contributo fondamentale nella comprensione di quanto i fenomeni psichici ed emozionali possano influenzare le nostre funzioni organiche.
E’ proprio sulla base di questa connotazione che insieme ad Annalisa Pantiferi (Psicologa e Psicoterapeuta Gelstalt) abbiamo iniziato un percorso di studio e ricerca su alcuni temi che la vita ci propone.
La medicina occidentale e quella orientale si stanno lentamente avvicinando creando una collaborazione che a fini terapeutici e di benessere della persona risultano vincenti.
Spesso, però, ci dimentichiamo di quanto anche un supporto psicologico sia fondamentale per il superamento di determinate fasi della nostra vita.
Questo articolo l’abbiamo scritto a quattro mani analizzando il tema del lutto sia da un punto di vista psicologico, sia secondo il pensiero cinese.
Abbiamo deciso di partire così, scegliendo questo argomento che mi sta toccando personalmente.
Tutto ciò che leggerete è il risultato delle conoscenze e delle esperienze sia a livello professionale che di vita di entrambe.
Il lutto
La perdita di una persona amata è un evento doloroso con cui tutti gli individui, presto o tardi, devono confrontarsi nel corso della propria vita.
Il lutto che ne consegue non comporta un semplice uscire dalla sofferenza, ma esprime la capacità dell’individuo di sapersi adattare creativamente alla perdita, aprendosi al cambiamento, all’accettazione e quindi alla crescita.
Lutto è qualsiasi esperienza nella quale la persona sperimenta un distacco doloroso e definitivo da qualcuno o da qualcosa di importante.
Il dramma della perdita e della separazione da una persona cara è una delle emozioni più forti che siamo chiamati a provare.
È un cambiamento della nostra vita che comporta un distacco, un prima e un dopo che ci fanno sperimentare l’abbandono, la solitudine, la paura, il senso di colpa e la nostra vulnerabilità e fragilità.
Tutte le perdite, tutte le separazioni provocano un necessario cambiamento in chi resta.
che si sia trattato di un evento a cui eravamo preparati che l’evento sia stato repentino, le reazioni di chi vive un lutto e/o una separazione costituiscono un percorso doloroso, caratterizzato da alcune fasi specifiche.
Ogni qualvolta si realizza la perdita di un oggetto al quale siamo affezionati ci troviamo in una situazione di elaborazione del luttto.
Fasi del lutto
Rifiuto, Negazione, Isolamento, Collera, Paura/Depressione, Tristezza, Venire a Patti/Accettazione, Perdono, Senso di Rinascita.
Naturalmente questa gamma di reazioni emotive non è controllabile o dominabile a nostro piacimento, a volte, si può rimanere bloccati in una delle sue fasi.
Una situazione di sofferenza dovuta a un lutto e a un distacco può generare a livello fisico:
- insonnia
- perdita dell’appetito
- mal di testa
- nausea
- utilizzo di medicinali eccessivo
- situazioni di abuso (es. alcool, sigarette, etc.)
A livello psicologico:
- crisi improvvise di pianto
- senso di affaticamento mentale
- confusione
- rabbia
- rancore
- sensi di colpa
- depressione
- apatia
Nel pensiero cinese il lutto è associato al Riscaldatore superiore che comprende la coppia Polmone-Cuore.
La tristezza e la disperazione, emozioni collegate al meridiano di Polmone si ripercuotono anche sul meridiano di Cuore.
Quando siamo molto tristi ci manca il respiro, sentiamo come un grosso peso sullo sterno.
Abbiamo la tendenza a inarcare le spalle assumendo una postura di chiusura, come se istintivamente andassimo a proteggere il punto 1 del meridiano che si trova all’incirca sotto il bordo laterale della clavicola sul bordo laterale della seconda costa.
Una delle funzioni principali del Polmone in MTC (Medicina Tradizionale Cinese) è quella di assimilare l’energia dell’aria attraverso il naso e i pori della pelle.
Tale energia viene trasformata dal Polmone unendosi a quella prodotta dalla Milza (spesso legata all’insonnia) per poi conferire nel Cuore.
Oltre ad essere considerato il propulsore dell’energia, regola la diffusione dell’acqua all’interno del nostro corpo espellendone una parte con il sudore e inviandone una seconda parte al Rene.
Il Polmone, nei 5 movimenti, fa parte della loggia del Metallo la cui emozione negativa è proprio la tristezza.
Il colore associato è il bianco, che in oriente viene utilizzato durante eventi dolorosi come i funerali.
Quando attraversiamo un processo di lutto, l’energia del Polmone diventa carente e anche per la MTC si possono manifestare a livello fisico dei sintomi specifici oltre a quelli già descritti in precedenza:
- Tosse con catarro
- Raffreddore
- Stipsi
Rafforzare l’energia del Polmone durante il lutto
Per muovere qualsiasi energia stagnante è necessario:
- Espandere torace e polmoni praticando una respirazione profonda
- Assumere cibi che nutrono il Polmone, ovvero zenzero, cipolle, cavolo, pere, noci, pepe nero, ravanelli, riso, peperoncino, cannella, porri, miso, mandorle, asparagi, broccoli, cetrioli, sedano, mostarda, banane, uova, aglio, asparagi.
- Evitare i latticini, i cibi crudi e ricchi di zucchero perché favoriscono la formazione del catarro.
Inoltre è consigliabile:
- Lo Shiatsu per allentare le tensioni nel corpo, riequilibrare il Qi e affrontare il dolore.
- Parlare con uno Psicoterapeuta perché può fornire un sostanziale supporto emotivo.
Imparare a elaborare il lutto e la separazione è possibile
Elaborare vuol dire trasformare, andare oltre, superare – in questo caso – il dolore della separazione, del distacco.
Il tempo del lutto è un tempo di afflusso improvviso di dolore e di temporanei rasserenamenti, di malessere e di ritorno alla normalità.
Il dolore mentale depressivo che segue l’esperienza del lutto non deve essere considerato una malattia, anzi è necessario in quanto segnala che stiamo reagendo alla mancanza della persona cara.
Ecco perché non è utile cercare di annullare o soffocare ciò che è naturale, cioè l’espressione del dolore.
II dolore ha un senso e va riconosciuto: è successo qualche cosa di molto brutto e lentamente posso rendermene conto.
Nel processo di elaborazione della perdita, la sofferenza è la via di accesso al superamento del lutto stesso
E’ fondamentale che l’individuo viva fino in fondo il proprio dolore affinché possa, successivamente, accettare la perdita della persona integrandola alla propria storia e aprirsi di nuovo, con fiducia, alla vita che continua.
Anche le relazioni interpersonali e la rete di amicizie e di affetti che abbiamo costruito durante l’arco della vita possono aiutarci in questo percorso.
Solo così il lutto potrà diventare un tempo che, faticosamente e lentamente, riuscirà a farci ritrovare il senso dell’esistenza e a vivere un presente capace di contenere la perdita che abbiamo subito.
Un dolore condiviso con gli altri non diventa minore, ma più tollerabile.
Per avere maggiori informazioni:
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