Un concetto semplice
La nostra vita è in continua evoluzione, in continuo cambiamento.
Nulla è eterno.
Sembra un concetto che conosciamo molto bene ma è davvero così? Conosciamo l’impermanenza?
Quando un elettrodomestico di punto in bianco smette di funzionare, dentro di noi si accende un sentimento negativo.
Eppure sappiamo benissimo che il frigorifero, la lavatrice o semplicemente il vasetto blu che abbiamo esposto sulla nostra libreria non sono oggetti che dureranno per sempre.
Crediamo di rendercene conto fino a che non si rompono.
Da quel momento in poi la rabbia, il nervosismo, il dispiacere cancellano la nostra razionalità e improvvisamente non accettiamo più che qualcosa possa terminare.
Questo non accade solo per gli oggetti materiali ma anche nelle relazioni, nei sentimenti e nei nostri stati d’animo.
L’impermanenza, un esempio
Un esempio che mi piace riportare è quello del supermercato ad agosto.
Immaginiamo che sia agosto e che stiamo camminando per le vie della nostra città sotto un sole cocente.
Fa molto caldo, troppo caldo, siamo tutti sudati.
Stiamo male in quella condizione e pensiamo che l’unica cosa che ci potrà far stare bene è del fresco.
Siamo così convinti di questo che cerchiamo un supermercato per comprare una bibita fresca e godere del refrigerio dell’aria condizionata.
Troviamo il supermercato e ci entriamo.
Effettivamente sentire l’aria fresca sulla pelle ci da sollievo e pensiamo che quella condizione ci farà stare bene per sempre.
Nel frattempo giriamo per le corsie del supermercato cercando la bibita ma l’aria condizionata sul nostro corpo madido di sudore inizia a darci un pò fastidio.
Il supermercato è molto grande e facciamo fatica a trovare lo scaffale delle bibite.
Passano i minuti e quello che era un fastidio dettato dall’aria condizionata diventa un avere proprio freddo.
Non vediamo l’ora di uscire dal supermercato.
Troviamo finalmente la bibita ma alla cassa c’è coda per pagare e quindi dobbiamo aspettare il nostro turno.
L’attesa fa crescere in noi la convinzione che avere del calore sia l’unica soluzione per stare bene.
Arriva il nostro turno, paghiamo e finalmente usciamo.
Un’ondata di calore ci avvolge e improvvisamente stiamo di nuovo bene.
Siamo tornati al punto di partenza, nella condizione iniziale ma con la differenza che
al principio la stavamo vivendo come una condizione avversa e ora come una condizione di benessere e felicità.
Questo meccanismo, che i Buddisti chiamano Samsara, è l’esempio lampante di quanto tutto ciò che ci circonda ed è all’interno di noi siamo mutevole, impermanente.
Coltivare l’impermanenza serve proprio ad accettare che tutto ha una fine, che le cose si rompono, che i nostri sentimenti mutano, così come i nostri bisogni e desideri.
Come si fa a coltivare l’impermanenza?
Allenando la nostra mente e praticando questo allenamento tutti i giorni.
Se non sai da dove partire e ti piacerebbe iniziare il percorso di meditazione proposto da Amaka, scrivimi in privato, sarò felice di inviarti tutti i dettagli.
Ciao, è un piacere conoscerti!
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