I sintomi
Il sintomo più comune del dolore alla scapola è una fitta pungente che si protrae durante tutta la giornata nella parte alta della schiena.
Colpisce la zona del muscolo elevatore della scapola, il sovraspinato e in alcuni casi arriva ad interessare le cervicali.
Molti riceventi anche dopo aver effettuato tutte le indagini cliniche necessarie e dopo cicli di antinfiammatori lamentano il ripresentarsi del sintomo nel tempo.
Dopo aver escluso patologie conclamate o che non richiedano l’intervento di uno specialista, la causa più frequente è dovuta ad un processo infiammatorio e/o irrigidimento muscolare.
Le cause del dolore alla scapola secondo la MTC
Lo stress, una cattiva postura o movimenti sbagliati protratti nel tempo sono determinanti per l’insorgere di questo fastidio.
Il meridiano che in primis è coinvolto nei dolori alla scapola è quello dell’intestino tenue o piccolo intestino.
La sua funzione è quella di scomporre ulteriormente il cibo che arriva dallo stomaco per poi separare le parti pure che verranno trattate dalla milza e dal pancreas, da quelle impure che verranno dirottate verso l’intestino crasso e la vescica urinaria per poi essere eliminate.
Anche secondo la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) il meridiano del piccolo intestino ha la funzione di separatore, infatti a livello psichico distingue ciò che è essenziale da ciò che non lo è influenzando la capacità di scelta e di giudizio dell’individuo.
Uno scompenso del meridiano di piccolo intestino, può portare ad un controllo eccessivo delle emozioni e difficoltà ad esprimerle, come pure difficoltà a terminare ciò che si è iniziato.
E’ un meridiano Yang che porta l’energia verso il basso e fa parte della loggia del Fuoco, ovvero l’elemento che racchiude l’espansione massima del dinamismo, del calore e della luminosità .
Nel circolo circadiano l’orario di sua massima attività è dalle 13 alle 15, quando l’organismo è impegnato nell’assimilazione del pranzo.
Il suo percorso, come si evince dall’immagine sopra, nasce sul dito mignolo, prosegue lungo l’arto superiore passando tra l’olecrano e l’epicondilo mediale dell’omero, attraversa la zona scapolare, sale sul bordo anteriore dello sternocleidomastoideo per poi terminare il suo percorso in una fossetta che si forma aprendo la bocca proprio di fronte al trago.
Il trattamento Shiatsu per l’intestino tenue
Il trattamento Shiatsu non sarà localizzato esclusivamente alla parte dolorante ma potrebbe riguardare anche altre parti del corpo.
A seguito di un’approfondita valutazione generale potrebbero emergere scompensi energetici anche su altri meridiani, come quello di cuore, collegato strettamente al meridiano dell’intestino tenue per la sua funzione di trattenere e lasciare andare le emozioni e della vescica biliare, colei che secondo la MTC ci mette in movimento.
L’intensità delle pressioni potrà variare a seconda del livello di dolore percepito dal ricevente e a riguardo mi piace ricordare che lo Shiatsu non fa mai male ma la pressione esercitata non deve essere mai troppo poca perchè ci deve essere una risposta alla stimolazione e nemmeno troppo intensa perché il cervelletto ricorda il dolore e una pressione elevata può far si che il nostro corpo entri in protezione aumentando l’irrigidimento muscolare.
Il trattamento prevede anche rotazioni dolci dell’articolazione della spalla e pressioni su specifici punti localizzati sul muscolo trapezio che aiutano notevolmente lo scioglimento dei blocchi regalando una piacevole sensazione di rilassamento.
All’occorrenza, se necessari, sono previsti anche esercizi di stretching o di tonificazione.
Ai miei riceventi consiglio sempre, in accompagnamento ai trattamenti, l’ascolto del proprio corpo.
Se durante tutta la giornata riuscissimo a spostare l’attenzione sulle spalle, ci accorgeremmo che spesso sono tese e in una posizione più alta rispetto alla loro sede naturale.
Ricordarci di lasciarle andare e rilassarle previene in maniera notevole l’irrigidimento cronico dei muscoli.
Un altro rimedio che mi piace definire da pronto soccorso è quello di scaldare del sale grosso in un pentolino, metterlo in un calzino pulito e con l’accortezza di non bruciarsi appoggiarlo sulla parte dolorante.
Le proprietà di assorbimento dell’umidità del sale sono ormai note e l’azione del calore è proprio quella di agire sui recettori del dolore favorendone il rilassamento.
Ciao, è un piacere conoscerti!
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