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SaluteShiatsu

Alzheimer e la paura di non ricordare

By 22 Luglio 2019Marzo 20th, 2021No Comments

La paura di non ricordare

“Può esistere, insieme all’ora vissuta che riteniamo più felice, un’ora nascosta ancora più bella, di cui abbiamo perso il ricordo e che tornerà improvvisa nella memoria”

Stefano Benni – L’ora più bella

Alzheimer Alois fu uno psichiatra e neuropatologo tedesco che nel 1906 pubblicò un articolo riguardante una donna di circa 50 anni affetta da un’insolita malattia della corteccia cerebrale che le provocò perdita di memoria, alterazioni della personalità e disorientamento.

Successivamente, nel 1910 Emil Kraepelin definì questa nuova forma di demenza senile scoperta da Alois come malattia o morbo di Alzheimer.

Cos’è l’Alzheimer

L’Alzheimer è un processo neurodegenerativo che distrugge progressivamente le cellule cerebrali causando un deterioramento irreversibile delle funzioni cognitive fino ad interferire con le normali attività quotidiane.

In poche parole i neuroni non sono più in grado di trasmettere gli impulsi nervosi pertanto memoria, ragionamento, linguaggio e funzioni motorie vengono compromesse.

Cause

Il fattore ereditario è bassissimo, infatti solo l’1% dei casi è dovuto alla trasmissione di un gene alterato.

Ad oggi non è ancora del tutto chiara la causa ma diversi studi hanno identificato che la possibile causa dell’insorgere dell’Alzheimer sia una metabolizzazione anomala della proteina beta amiloide.

Le beta amiloidi sono proteine naturalmente presenti nel nostro corpo che se non vengono smaltite nel modo corretto, si aggregano tra loro impedendo le sinapsi nel cervello.

Quando si aggregano tra loro in modo anomalo, riescono a formare delle vere e proprie placche decretando così la diagnosi del morbo di Alzheimer.

Il morbo di Alzheimer è subdolo, i primi sintomi con i quali si manifesta sono molto blandi, i lievi problemi di memoria iniziali sono spesso associati allo stress.

Nel corso della malattia il deterioramento cognitivo porta la persona a non essere più autosufficiente, a non riconoscere i propri familiari, a sentirsi triste e disorientata a tal punto da alterare le proprie abitudini quotidiane come l’alimentazione e l’igiene.

Non è davvero facile riuscire ad immaginare la nostra vita senza ricordi, senza nessun controllo sul nostro modo di agire e di pensare, senza la capacità di orientarsi.

Il progetto Café Alzheimer

cafè alzheimer shiatsuQuando con entusiasmo ho partecipato al progetto Café Alzheimer nel comune di Cormano con il mio gruppo di ricerca, studio e lavoro Shambala Shiatsu, mi è venuta in mente una celebre frase di Namikoshi che dice:

“Lo Shiatsu è come l’amore materno, la pressione sul corpo stimola la fonte della vita”

Le persone affette da questa malattia hanno una fragilità interiore elevatissima ed è compito dei familiari o dal personale che li segue trasmettergli amore e gratificazione senza chiedere più di quanto possano dare.

Altri progetti come quello sostenuto dall’Associazione Alzheimer Orvieto sono in corso e dimostrano quanto lo Shiatsu sia efficace per il miglioramento delle condizioni di vita e della vitalità della persona.

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